21 | 09 | 2023

Rating ESG: L’Europa fa un passo avanti

D. Varani

La proposta della Commissione europea relativa al Regolamento sulla “trasparenza e integrità delle attività di rating ambientale, sociale e di governance” (Regolamento rating ESG) dello scorso 13 giugno 2023, integra il framework europeo relativa alla trasparenza in materia ESG e pone l’Europa in una posizione avanzata rispetto alla problematica della frammentazione, mancanza di trasparenza e opacità dell’attività dei fornitori dei rating ESG rilevata anche dallo IOSCO nel novembre del 2021.

Lo strumento del rating ESG, infatti, se ben regolamentato e indirizzato, permette, attraverso la trasparenza e la confrontabilità, di canalizzare in modo efficace gli investimenti degli operatori economici verso gli asset che contribuiscono al raggiungimento di un’economia neutrale dal punto di vista climatico e ambientale e indirizzata alla gestione virtuosa delle problematiche sociali e di governance.

La trasparenza è il mezzo più importante che la Commissione ha scelto per raggiungere gli obiettivi del Green Deal Europeo, creando incentivi agli operatori economici nell’indirizzare i propri investimenti e i propri comportamenti verso la l’integrazione virtuosa del sistema di produzione e distribuzione dei beni e dei servizi nella biosfera nella quale si svolgono.

Il framework europeo citato infatti richiede agli operatori una maggiore e puntuale trasparenza sulle proprie pratiche ESG attraverso la Direttiva sul reporting di sostenibilità (CSRD) e il Regolamento Tassonomia che indirizza le risorse verso gli investimenti sostenibili, consentendo ai fornitori di rating ESG di avere una notevole massa di dati affidabili e uniformi da integrare con ulteriori dati e permettere così di fornire informazioni importanti agli stessi operatori per le strategie di investimento, la gestione del rischio, l’analisi interna delle istituzioni finanziarie.

La domanda dei rating ESG sarà sempre più elevata anche da parte delle istituzioni finanziarie al fine di soddisfare i requisiti imposti dalla stessa CSRD, dal Regolamento sulle informazioni relative alla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (SFDR) e dal citato Regolamento Tassonomia.

Un importante ruolo potrà essere svolto dai rating ESG anche nell’ambito della proposta di Regolamento della Commissione relativo ai Green Bond, attraverso l’allineamento tassonomico dei progetti finanziati e nell’ambito del Regolamento sui Benchmark climatici relativamente alla trasparenza dell’informazione dei rating ESG dei benchmark.

La completa integrazione e divulgazione delle informazioni e l’accesso alle stesse da parte dei fornitori dei rating ESG potrà essere realizzata anche attraverso lo sviluppo e l’attuazione in corso del Punto di Accesso Unico Europeo (ESAP), sviluppato nell’ambito del piano di azione della Commissione per l’unione del mercato dei capitali, che dovrebbe essere reso disponibile a partire dall’estate del 2027.

È importante sottolineare che la proposta di Regolamento sui rating ESG non è indirizzata a stabilire metodologie uniformi o standardizzazione dei dati utilizzati ma ad introdurre obblighi informativi ai fornitori di rating ESG relativamente alle caratteristiche e alle metodologie di rating, alle fonti dei dati e a fare disclosure sui propri comportamenti e sugli eventuali conflitti di interesse. Obblighi informativi che divengono granulari quando sono indirizzati agli abbonati o alle entità valutate.

Al fine di raggiungere una maggiore autorevolezza da parte dei fornitori di rating ESG, la Commissione con il Regolamento ne assoggetta l’attività ad autorizzazione e vigilanza da parte dell’ESMA, inserendo altresì dei meccanismi di autorizzazione e riconoscimento per i fornitori di rating ESG residenti in Paesi terzi.

In definitiva, la proposta di regolamento attraverso i meccanismi della trasparenza e della vigilanza permette di raggiungere nell’ambito europeo gli obiettivi di affidabilità e comparabilità dei rating ESG e si pone quale benchmark mondiale nell’ambito della regolamentazione di questa attività che rappresenta un tassello fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità.

Il Regolamento prevede per l’entrata in vigore un periodo di transizione destinato a gestire le attività di autorizzazione dei fornitori di rating ESG anche al fine di permettere agli operatori presenti sul mercato di continuare a svolgere la propria attività. Lo stesso Regolamento attua il principio di proporzionalità prevedendo commissioni di vigilanza proporzionate alle dimensioni del fornitore di rating ESG, una vigilanza proporzionata al rischio e ai dati utilizzati e la possibilità, per le entità di minore dimensione, di poter richiedere l’esenzione da una serie di misure organizzative interne.

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Dott. Donato Varani

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