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NFT. L’arte e il suo doppio

F. Annunziata, A. Conso

S45C-922111709480
Non fungible token: l’importanza delle regole, oltre i confini dell’arte

Prefazione: M. Chiriatti

Sono state alcune sorprendenti operazioni legate al mondo del collezionismo e dell’arte digitali ad accendere i fan dell’attenzione globale sugli NFT, i non fungible token. Ma questi nuovi strumenti utilizzano una tecnologia talmente versatile che negli ultimi mesi si è assistito a una loro diffusione negli ambiti più disparati, con una fortuna che ha assunto un andamento esponenziale.

Come per tutto l’universo dei past, non mancano, però, discussioni accese sui rischi che possono emergere da questo nuovo mercato. Per molti si tratterebbe dell’ennesima” bolla dei tulipani o, peggio ancora, di un nuovo e sofisticato strumento di frode che favorirà il riciclaggio; altri, invece, accolgono il fenomeno NIT come un nuovo paradigma, particolarmente adatto ad assicurare certificazione e titolarità di beni e diritti, in virtù della spinta fiduciaria accordata dalla comunità degli utenti al “circuito” decentralizzato basato sulla blockchain. La peculiarità di infungibilità, il fatto che gli NFT contengano informazioni uniche, non alterabili e non intercambiabili, capaci di identificare in modo univoco un oggetto digitale e/o un diritto inerente a un bene fisico, potrebbe in effetti renderli suscettibili di rappresentare certificati, licenze, credenziali e altri oggetti o documenti che necessitano di essere tenuti al sicuro, in forma digitale, preservandoli da potenziali contraffazioni o abusi. Tuttavia, come ogni innovazione che esprime valore, il mercato di riferimento ha bisogno di consapevolezza e, soprattutto, di regole certe per poter funzionare e progredire.

Come è accaduto per altre cripto-attività, anche per gli NFT vi è la diffusa convinzione che la mancanza di un quadro regolamentare specifico consenta, ancora oggi, di sfuggire all’applicazione di norme già esistenti. Ma l’idea “Code is law”, ovvero che sia un codice a generare una regola autosufficiente, è stata ampiamente smentita dagli innumerevoli interventi di governi e autorità di vigilanza, in attesa che gli sforzi dei legislatori approdino ad una sintesi, con l’emanazione di regole dedicate e pensate per la novità che la blockchain ha introdotto. Se di regole si deve parlare, bisogna farlo non solamente a livello domestico, ma anche e soprattutto transnazionale, stante la naturale dimensione globale del dark, dove ormai transitano quotidianamente gli NFT. Sarà un futuro molto prossimo a dirci se si tratti effettivamente di una bolla speculativa oppure se i token non fungibili conquisteranno stabilmente efficacia in un mercato alla fine normalizzato. Nel frattempo, non ci si potrà esimere dal seguire da vicino il loro impetuoso sviluppo applicativo.

l'Autore

gli Autori

Prof. Filippo Annunziata

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